successione testamentaria

La successione testamentaria

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Come funziona la successione testamentaria

Si parla di successione testamentaria ogniqualvolta il de cuius, mediante il testamento, abbia diviso il proprio patrimonio tra eredi e legatari, e dettato le regole della devoluzione della propria eredità.

Il testamento infatti, come  definito dall’art. 587 cod. civ., è l’atto con cui il testatore dispone del proprio patrimonio per il momento in cui avrà smesso di vivere. Il testamento è strettamente personale: non può essere redatto da un rappresentante o da persone terze, fatta eccezione per una particolare tipologia che prevede l’intervento da parte di un notaio.

È inoltre revocabile e modificabile fino al momento della morte ed il diritto di revoca non è rinunciabile. Per poter redigere un testamento è necessario che il testatore sia maggiorenne e capace di intendere e di volere.

Nella successione per testamento è garantita al de cuius una certa libertà, che non è tuttavia assoluta, dovendo rispettare alcuni requisiti, presupposti e prerogative, che riguardano sia la forma che il contenuto.

Sotto il profilo contenutistico, il testatore è vincolato dal rispetto delle quote riservate (o di legittima) che spettano ai perenti più stretti.

A tutela della libertà del testatore, le norme sulla successione testamentaria escludono che possano essere destinatari di disposizioni testamentarie i soggetti che potrebbero averne influenzato la volontà: il notaio che ha ricevuto il testamento pubblico, i due testimoni (art. 597 cod. civ.), il tutore o il protutore del disponente (art. 596 cod. civ.), salvo che non siano parenti stretti, la persona che ha scritto il testamento segreto, salvo espressa approvazione scritta da parte dello stesso testatore (art. 598 cod. civ.) ed, infine, il notaio che ha ricevuto il testamento segreto in plico non sigillato. Le eventuali disposizioni in favore di tali soggetti sono nulle come previsto dall’art. 599 cod. civ.

Successione testamentaria: quali forme di testamento esistono

successione testamentaria

Per quanto riguarda la forma, nella successione testamentaria è possibile distinguere tra testamento pubblico, olografo, segreto e speciale.

Per motivi pratici ed economici, la forma di testamento più utilizzata è il testamento olografo, ovvero quello scritto direttamente dal testatore, di suo pugno, con data certa e con sottoscrizione autografa, anche se spesso è fonte di problemi legati al suo ritrovamento (non sempre contestuale alla morte del testatore) ed alla sua interpretazione (il testatore spesso non utilizza un linguaggio tecnico né conosce i limiti legali alla libertà dell’atto).

Nella successione con testamento pubblico, è richiesto l’intervento del notaio, che redige l’atto in presenza del testatore e di due testimoni. Nonostante i costi da sostenere, l’assistenza del professionista garantisce che la successione testamentaria venga realizzata conformemente alla volontà del testatore, in quanto egli è in grado di “tradurre” in un linguaggio giuridico le volontà del disponente, senza rischio di disposizioni illegittime.

Nella successione testamentaria con testamento segreto, poco utilizzato nella prassi, il notaio riceve semplicemente, in presenza di due testimoni, un testamento già redatto “in segreto” dal disponente, ignorandone il contenuto, ed ha solo il compito di custodirlo e leggerlo ai chiamati all’eredità dopo la morte del testatore.

Esistono infine i testamenti speciali che vengono realizzati in casi molto particolari, dove, ad esempio per eventi bellici, nubifragi o morti imminenti, non è possibile il rispetto delle rigide formalità previste dalla legge.

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